Se state leggendo questo post probabilmente amate la street art, la vostra bacheca è ricca di aggiornamenti ogni giorno e alcuni nostri media partner (Ziguline, Il Gorgo, Streetartnews, ad esempio) sono tra i vostri siti preferiti. Cosa può aggiungere al vostro piacere quotidiano, una conference sulla street art chiamata Human Landscape: paesaggio urbano, paesaggio umano? Forse si “parlerà difficile”, penserete; o forse saranno le solite chiacchiere da addetti ai lavori. Giusto che vi venga questo dubbio. Ma Davide Rossillo ha voluto che la organizzassi io e quindi lasciate che vi racconti perché secondo me è un evento da non perdere! Un solo minuto per il titolo: quelli che chiamiamo “street artist” in realtà sono artisti che non hanno quasi niente in comune tra loro, se non il fatto che le opere in strada nascono in relazione ad un contesto urbano e con esso si confrontano per tutta la loro vita. Una sorta “lezione” che portano sulle spalle gli artisti che le hanno realizzate: un bagaglio ricco di arte ma anche di una certa componente di umanità, nel senso più ampio del termine. Ed ho pensato che sarebbe interessante saperne di più.

Cominceremo con il “dietro le quinte” del lavoro dell’artista muralista Agostino Iacurci, sedendoci qualche minuto vicino al muro con lui per farci raccontare il suo rapporto con il contesto urbano e l’umanità che lo abita. Scopriremo cosa voglia dire portare il suo lavoro artistico in giro per il mondo, ma anche nel carcere di Rebibbia o in un quartiere periferico di Roma (n.d.r. per i progetti Rebibbia on the wall e Sanba a S. Basilio, realizzati dall’associazione Walls con la partecipazione dell’artista).

Doveroso iniziare con un artista, sono loro la nostra passione! Ma è solo un primo passo per un piccolo giro del mondo che ci porterà al suo termine in un luogo davvero unico e speciale. Un po’ di pazienza e lo scoprirete.

Dalla strada su cui eravamo seduti, ci ritroviamo a Il Cairo. Egitto, nord Africa, sentiamo l’odore della primavera araba esplosa da qualche anno. Un posto dove i graffiti sono diventati un “social network fisico contro la propaganda del regime”, per usare le sue parole. Ve la presento: Elisa Pierandrei, giornalista e arabista, sarà la nostra seconda ospite. Un salto nel mondo di un’ “illegalità” contro cui le autorità repressive combattono ogni giorno, fatta di giovani come noi che hanno voglia di costruire un nuovo futuro.

Restiamo all’estero, non per gli argomenti, ma per la sedia sulla quale sarà seduto il prossimo relatore che ci parlerà da New York anche se è un giovane e talentuoso critico d’arte italiano. Vittorio Parisi è il vostro compagno di scuola talmente bravo ma talmente divertente che è impossibile non amarlo! Con lui parleremo di arte urbana e di città, cercando di capire qualcosa in più su chi sia lo “street artist” e a chi appartenga il muro che va ad occupare. Parleremo di guerre? Beh, sicuramente non ci sarà da annoiarsi!

E se siete appassionati delle grandi superfici e dei lavori che lasciano a bocca aperta, con il prossimo intervento troverete pane per i vostri denti perché scopriremo le opere più belle ed entusiasmanti del festival LGZ di Mosca: 100 muri per cambiare il volto della città. Apriremo il pacco che la curatrice Sabina Chagina ci ha mandato dalla sua galleria Street Kit e ci lasceremo inondare da un universo di colori.

Naturalmente ce ne riportiamo un po’ a casa, rifacendo velocemente la valigia. Il russo Luka arriverà proprio il 10 maggio a Terracina per la sua prima italiana. Ultima tappa? Il luogo più bello del mondo: la Riviera di Ulisse.

Con il nostro Salvatore Brocco/Solko, ripercorreremo le tappe che hanno portato alla nascita di Memorie Urbane. Come nasce questa idea? Quale spirito ha animato la prima edizione e quali sono stati i nuovi traguardi della seconda? Un po’ di storia del festival che sta davvero “mettendo in rete” il territorio, per arrivare a parlare delle sfide di questa nuova edizione.

Che dite? Vi aspetto, dai!

Se venite da fuori e vi serve una mano o per qualunque altra domanda, scrivete a mcmariangelacapozzi@gmail.com